Il tuo cane è mai stato accusato di disturbare la quiete pubblica?

Con il passare del tempo, divengono sempre più numerose le visite di valutazione per cani che disturbano abbaiando o provocando rumori molesti nelle abitazioni a danno dei vicini.

Il più delle volte per questo genere di visite vengo contattata da proprietari che vivono in contesti cittadini, ma alcune visite mi sono state richieste anche da chi viveva in case indipendenti e in luoghi relativamente isolati. In effetti per chi vive in appartamento, ad esempio in stabili multipiano, e più facile che si verifichino problematiche di convivenza legate a rumori, non solo dovuti ad animali domestici. Per un breve tempo ho vissuto in città anch’io e ricordo ancora le accuse, durante le riunioni condominiali, rivolte a chi camminava con i tacchi, spostava sedie, parlava a voce alta, ascoltava musica, sbatteva porte, aveva il cane rumoroso, ecc.

Il quel contesto, io ho sempre trovato più fastidioso il rumore del tram che passava sotto casa che non gli abbai del cagnolino del piano sopra quando qualcuno passava davanti alla sua porta. Ma mi rendo conto essere anche una cosa molto soggettiva.

attenzione-al-cane

Innanzitutto è necessario ammettere che ci sono cani che abbaiano incessantemente tutto il tempo in cui rimangono soli in casa (a volte si parla di ore) o che distruggono casa, attività che spesso genera non pochi rumori (sedie spostate o fatte cadere sui pavimenti, porte grattate o morse, muri e pavimenti scavati, oggetti lasciati cadere e poi distrutti, ecc). In questi casi ovviamente i poveri vicini non hanno tutte le colpe. Ma, ad essere sinceri, l’attenzione in questi casi andrebbe posta sul malessere che il cane vive e che manifesta in questo modo e sicuramente la cosa migliore è quella di rivolgersi ad un professionista per aiutare dapprima il cane e solo successivamente ripristinare una serena convivenza con il vicinato. In generale, sarebbe meglio contattare il professionista prima di arrivare a questi livelli di disturbo, cioè prima che il cane manifesti un irrigidimento e una fissità nei suoi comportamenti, tale da renderne più difficoltoso il recupero e permettergli di elaborare una visione della sua realtà da un altro punto di vista.

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Ci sono poi, e non sono pochi, i proprietari che ricevono richiami da parte dei propri amministratori condominiali, allertati da alcuni condomini, o che addirittura vengono convocati dalla polizia municipale dopo denuncia/segnalazione di alcuni vicini di casa, ma che di fatto hanno cani che non arrecano realmente il disturbo lamentato. Ho spesso costato che queste situazioni nascono dal desiderio di vendicare ingiustizie passate subite (supposte o reali) o sono dovute a persone che più o meno inconsapevolmente portano il cane a mettere in atto comportamenti giudicati fastidiosi. Ed ecco un po’ di esempi (tutti realmente accaduti):

  • Condomini che ritengono doveroso spazzare il marciapiede fino a giungere davanti al giardino del vicino il cui cane, alla vista di un estraneo davanti alla propria abitazione, segnala l’intruso abbaiando
  • Condomini molto apprensivi che non riescono a resistere alla tentazione, sui pianerottoli, di fare una chiacchierata con il cane chiuso in casa altrui. Superfluo dire che il cane abbaia e non capisce cosa gli viene detto
  • Condomini che cercano volontariamente di infastidire il cane, così che incominci ad abbaiare, per poi farne una registrazione, magari da fornire a sostegno della propria tesi

In questi casi, se possibile, sarebbe meglio tutelarsi con riprese audio o video fatte in momenti diversi della giornata e in giorni diversi della settimana per dimostrare come, in realtà, le cose vadano diversamente (compreso il registrare i vicini che urlano o bussano alle porte per far abbaiare i cani) e anche richiedere una valutazione comportamentale a conferma del buon livello di equilibrio psicofisico del proprio animale.

di Elena Borrione
(21/08/2014)

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